Cos’è l’Herpes zoster e quali sono i suoi sintomi?
La malattia è causata dalla riattivazione del virus della varicella: Herpes Virus 3, meglio noto come Varicella- Zoster (HVZ). La sintomatologia, molto fastidiosa, è dovuta alla formazione di vescicole e bolle pruriginose e poi dolenti, in genere localizzate lungo il decorso di un nervo. Il dolore, spesso bruciante, ha dato origine al nome “fuoco di Sant’Antonio”, si associa ad alterazioni della sensibilità e scosse e può persistere a lungo, riducendo significativamente la qualità della vita.
Come si cura la malattia nella sua fase acuta?
Per questo ci sono i farmaci antivirali, come il valaciclovir, famciclovir e aciclovir. Sono gli stessi usati anche nelle infezioni da Herpes Simplex (quello delle labbra per esempio). Mimano i componenti del DNA del virus, provocando errori che portano a impedire la moltiplicazione virale e la diffusione. Sono selettivi nei confronti dei virus e non interferiscono con il DNA delle cellule umane.
Come si somministrano i farmaci antivirali?
Nel caso del virus Herpes Zoster sono somministrati per via orale o endovenosa; quest’ultima, in particolare, è indicata nei soggetti anziani e più debilitati. Il trattamento è efficace ma va iniziato entro 72 ore dalla comparsa dei sintomi. Sono farmaci ben tollerati e gli effetti avversi più comuni sono mal di testa, nausea, vomito, vertigini e dolori addominali.
Bastano i farmaci antivirali o servono anche gli antidolorifici?
Soprattutto nel caso di dolore post erpetico, dovuto alla replicazione del virus nelle terminazioni nervose, si deve intervenire con farmaci antidolorifici. Nei casi meno gravi sono sufficienti i FANS (aspirina o ibuprofene) o il paracetamolo. In situazioni di dolore particolarmente intenso possono essere necessari farmaci più specifici per via topica (direttamente sulle parti doloranti) e sistemica.
Quali sono i farmaci che si possono somministrare per via topica?
La pomata a base di capsaicina, il principio attivo presente nel peperoncino, riduce il dolore diminuendo l’attività dei recettori che trasmettono la sensazione di calore e dolore. In alternativa si usano anestetici locali, come la lidocaina che, in forma di pomate o cerotti, alleviano prurito e dolore.
E se anche questi farmaci non danno l’effetto sperato?
Sarà il medico a valutare. Nei casi di dolore persistente, il medico valuterà la possibilità di usare antidolorifici più potenti come gli oppioidi (ad esempio la codeina o il tramadolo). Un'altra opzione sono alcuni antidepressivi, come la nortriptilina, che non solo alleviano il dolore ma aiutano anche a migliorare l'umore e ridurre l'irritabilità causata dal dolore cronico. Infine, possono essere prescritti farmaci anticonvulsivanti, come il gabapentin o il pregabalin, che sono efficaci nel ridurre la trasmissione del dolore.
Ma è possibile prevenire la malattia?
Si, è possibile infatti vaccinarsi per prevenire la riattivazione del virus HZV. In Italia sono disponibili due diversi vaccini. Zostavax è un vaccino a virus vivo attenuato che stimola il sistema immunitario. Shingrix, è un vaccino ricombinante: contiene, cioè, una proteina di origine virale ottenuta in laboratorio. Viene somministrato in due dosi a distanza di due-sei mesi.
Chi si può vaccinare?
Entrambi i vaccini sono previsti per soggetti di età superiore a 50 anni. Shingrix è previsto anche per i soggetti fragili con età superiore ai 18 anni. I soggetti vaccinati possono comunque sviluppare la malattia, ma in genere la sintomatologia e il rischio di dolore post erpetico vengono notevolmente ridotti. Il vaccino comunque può proteggere contro le recidive.
Chi non può essere vaccinato?
La vaccinazione non è raccomandata per chi abbia ipersensibilità a qualsiasi componente del vaccino (principio attivo o eccipienti). Inoltre, Zostavax non è adatto per persone con immunocompromissione importante, anche legata a trattamento con farmaci immunosoppressivi. La sicurezza dei vaccini in donne in gravidanza e allattamento non è stata provata.
Riferimenti