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Integratori alimentari a base di garcinia e controllo del peso corporeo: mito o verità?

22 luglio 2021

Integratori alimentari a base di garcinia e controllo del peso corporeo: mito o verità?
Negli anni sono stati descritti diversi casi di tossicità epatica associati a integratori alimentari per il controllo del peso corporeo, destando preoccupazioni per la sicurezza del consumatore. La problematica è accentuata dalla forte crescita del mercato di questi prodotti e dalla possibilità di un accesso libero, senza il controllo del medico o del farmacista. Recentemente al centro del mirino è la garcinia, che ha richiesto l’intervento delle autorità regolatorie nazionali e sovranazionali. Ma cosa sappiamo sulla garcinia? È davvero tossica? Proviamo a fare il punto della situazione.

Cos’è la garcinia?

La garcinia (Garcinia cambogia (Gaernt) Desr. o Garcinia gummi-gutta (L.) Roxb.; Fam. Clusiaceae), nota anche con il nome comune di tamarindo del Malabar, è un piccolo albero che cresce nel sud est asiatico e in Africa e produce un tipico frutto, simile ad una piccola zucca di colore giallo-arancio1. La buccia del frutto essiccato è stata utilizzata come conservante e aromatizzante nella cucina indiana e come rimedio della medicina tradizionale per favorire il senso di sazietà e per il trattamento della stipsi1. Attualmente è molto popolare l’impiego della garcinia a scopo dimagrante2.

Cosa contiene la garcinia?

Il frutto della garcinia contiene polisaccaridi, pectine, calcio, vitamine e acidi organici, tra cui l’acido idrossicitrico (fino al 30%), un composto molto raro in natura, ma tipico di queste specie1.

In quali prodotti si trova la garcinia?

La garcinia è commercializzata in Europa come ingrediente di integratori alimentari; in Italia, è ammesso l’uso della gommoresina e del frutto con lo scopo di favorire il metabolismo lipidico, il controllo del senso di fame e il mantenimento dell’equilibrio del peso corporeo4. Si utilizzano generalmente estratti della buccia del frutto essiccato, con un contenuto di acido idrossicitrico pari a circa il 50-60 %1.

Quali sono i benefici della garcinia?

Alla garcinia sono attribuite proprietà dimagranti, dovute alla capacità di ridurre la sintesi degli acidi grassi e di aumentare il senso di sazietà, limitando l’assunzione di cibo e l’accumulo di grassi1,5.

A cosa è dovuto l’effetto dimagrante della garcinia?

L’acido idrossicitrico è considerato il componente maggiormente responsabile delle proprietà dimagranti della garcinia1. Questo composto è in grado di bloccare l’enzima adenosina trifosfato (ATP)-citrato liasi, con conseguente riduzione della produzione di acidi grassi e colesterolo; inoltre, stimola la sintesi epatica di glicogeno, che favorisce il senso di sazietà1. L’acido idrossicitrico sembra anche regolare alcuni geni coinvolti nell’obesità e aumentare i livelli endogeni di serotonina, che contribuisce ad aumentare il senso di sazietà1.

La garcinia è efficace come dimagrante?

Le evidenze di efficacia clinica della garcinia come dimagrante sono controverse1: alcuni studi non hanno riscontrato alcun effetto6, mentre altri hanno evidenziato una lieve ma significativa riduzione del peso corporeo, della massa grassa e della circonferenza vita7.

L’uso della garcinia negli integratori è rischioso per la salute?

Gli studi clinici non hanno evidenziato effetti collaterali rilevanti per gli integratori alimentari a base di garcinia, da sola o in associazione con altri prodotti: sono stati riportati casi di mal di testa, nausea, sintomi respiratori e gastrointestinali7.
Negli anni si sono verificati casi di reazioni avverse a carico del fegato, associati all’uso di questi integratori1,7-9. La tossicità epatica (o epatotossicità) in genere scompariva con la sospensione dell’uso dell’integratore, ma sono stati riportati anche casi più gravi di insufficienza epatica acuta e di epatite fulminante, che hanno richiesto il trapianto di fegato. Spesso la garcinia era usata in associazione con altri prodotti, ma non sono note interazioni specifiche che possono spiegare il danno epatico. Ad oggi i meccanismi responsabili delle reazioni di epatotossicità restano da chiarire: sulla base di alcune evidenze nel topo, è stato ipotizzato che la garcinia possa indurre infiammazione e stress ossidativo a carico del fegato9, ma sono necessari ulteriori studi a conferma.

Rischi di epatotossicità da garcinia: cosa dicono le Agenzie regolatorie?

I casi di epatotossicità associati all’uso di integratori alimentari contenenti garcinia hanno destato numerose preoccupazioni per la salute dei consumatori. Già nel 2009, la Food and Drug Administration (FDA) aveva imposto il ritiro dell’Hydroxycut (R), un prodotto contente garcinia in associazione ad altri componenti, per via di diverse segnalazioni di epatotossicità; in seguito, il prodotto è stato riformulato senza la garcinia9. Recentemente, il Sistema europeo RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) ha pubblicato l’allerta alimentare 2021.3300, per un caso di epatotossicità molto grave, occorso in Spagna e associato all’uso della garcinia. Di conseguenza, il Ministero della Salute ha emanato una nota informativa, con la quale ha richiesto agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno notificato integratori contenenti garcinia, di sospenderne la commercializzazione (inclusa la vendita online) in via cautelativa e di adottare opportune misure per affrontarne gli eventuali problemi di sicurezza10. La richiesta si applica non solo agli estratti di garcinia ma anche alla droga sfusa10.

Cosa possiamo concludere?

La difficoltà di interpretazione delle reazioni avverse è una problematica comune a diversi prodotti naturali. In molti casi, infatti, non è possibile stabilire un nesso di causalità per la presenza di altri componenti o per fattori legati alla qualità del prodotto (es. presenza di contaminanti, composti tossici) o alle caratteristiche specifiche del paziente coinvolto. Quest’ultimo aspetto rende spesso imprevedibili le reazioni avverse, in quanto legate alla suscettibilità individuale. Alla luce delle informazioni disponibili, non è chiaro il ruolo della garcinia nelle reazioni di epatotossicità segnalate, né è possibile ipotizzare interazioni specifiche con altri componenti. In questa situazione di incertezza, considerando i blandi effetti dimagranti della garcinia a fronte di rischi per la salute del consumatore, sembra poco consigliabile il suo impiego per il controllo del peso corporeo.

 

Riferimenti bibliografici e sitografici:

1 Fitoterapia 2015, 102:134-48. doi: 10.1016/j.fitote.2015.02.012.

2 Nutrients. 2021 Jan 29;13(2):450. doi: 10.3390/nu13020450.

3 https://ec.europa.eu/food/safety/novel_food/catalogue/search/public/index.cfm#

4 Allegato 1 al DM 10 agosto 2018. https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2019&codLeg=70165&parte=2&serie=

5 Phytother Res. 2020, 34(3):526-545. doi: 10.1002/ptr.6547.

6 Diabetes Obes Metab. 2020, 22(6):891-903. doi: 10.1111/dom.13973.

7 Complement Ther Med. 2020, 52:102451. doi: 10.1016/j.ctim.2020.102451.

8 Evid Based Complement Alternat Med. 2012, 2012:197920. doi: 10.1155/2012/197920.

9 World J Gastroenterol. 2016, 22(45):10071-10076. doi: 10.3748/wjg.v22.i45.10071.

10 https://mcusercontent.com/f38f868c9c88d6f3cafe49af6/files/18c94a2b-4d82-d9f0-b9c3-fe9d304feede/informativa_ministeriale_integratori_garcinia.01.pdf

 

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