Cos’è lo zenzero?
Secondo la Farmacopea, si definisce zenzero o ginger il rizoma intero o tagliato di Zingiber officinale Rosc.1,2, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, nativa dell’India nordorientale3. È stato utilizzato sin dall’antichità come spezia alimentare per il sapore pungente. In Cina, India e nell’Asia meridionale è impiegato a scopo medicinale, per trattare diversi disturbi, tra cui raffreddore, vomito, dolore ed emorragie3,4.
Cosa contiene?
Lo zenzero contiene un'ampia varietà di costituenti chimici, in particolare un olio essenziale (1–4%)2 contenente terpeni (per esempio, α-zingiberene, β-bisabolene, zingiberolo), e composti fenolici dal sapore pungente, ovvero i gingeroli (esempio il 6-gingerolo) e i loro metaboliti shogaoli. Sono inoltre presenti altre componenti, tra cui amido (50%) e lipidi (6–8%)2. Secondo la Farmacopea Europea, il contenuto di gingeroli della droga non deve essere inferiore allo 0.8%2.
In quali prodotti commerciali si trova?
A scopo alimentare, lo zenzero (fresco, candito o in polvere) e il suo olio essenziale sono impiegati come additivi alimentari e aromatizzanti. A scopo medicinale, si utilizzano il rizoma essiccato e ridotto in polvere o i suoi estratti, come componenti di integratori alimentari (monocomposti e pluricomposti) per migliorare la funzione digestiva e la motilità intestinale e contrastare nausea e vomito, ma anche contro il dolore articolare e mestruale5. Lo possiamo trovare anche in prodotti ad azione depurativa e stimolante del metabolismo.
Quali sono le proprietà?
I risultati degli studi preclinici hanno evidenziato che gli estratti del rizoma di zenzero, i gingeroli e gli shogaoli sono in grado di stimolare la digestione, favorire la motilità gastro-intestinale, e contrastare il vomito2. Inoltre, presentano proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antiossidanti, ipolipemizzanti ed ipoglicemizzanti: questi effetti ne hanno suggerito l’utilità nei dolori articolari e mestruali e nella prevenzione della sindrome metabolica4.
Lo zenzero è davvero efficace?
Gli studi clinici hanno mostrato un’efficacia dei preparati a base di zenzero nella prevenzione di nausea e vomito, soprattutto causati da movimento, da interventi chirurgici e da gravidanza, e nel miglioramento della motilità gastro-intestinale, mentre gli effetti sulla funzione digestiva si basano soprattutto sull’uso tradizionale2. Alcune evidenze cliniche hanno mostrato anche una possibile utilità dello zenzero nel trattamento dei disturbi associati al ciclo mestruale e nella prevenzione dei fattori di rischio associati allo sviluppo della sindrome metabolica; tuttavia, a causa della scarsa qualità degli studi, non è possibile trarre conclusioni certe4.
L’assunzione di zenzero comporta rischi per la salute?
I risultati degli studi clinici hanno evidenziato che i preparati a base di zenzero sono generalmente ben tollerati, con effetti indesiderati lievi, in genere a carico del tratto gastro-intestinale2,4. Negli studi preclinici lo zenzero ha mostrato di interferire con la coagulazione del sangue2, con un potenziale rischio di interazione con farmaci anticoagulanti e conseguente sanguinamento; questi effetti non sono tuttavia confermati a livello clinico6,7. Nonostante i dati clinici disponibili su donne gravide non evidenzino una tossicità fetale o neonatale, gli studi sulla tossicità riproduttiva dello zenzero sono ritenuti insufficienti. Pertanto, le autorità regolatorie ritengono sia preferibile evitare l’uso dello zenzero in gravidanza; anche l’uso nei bambini e negli adolescenti è sconsigliato per insufficienza di dati2.
Cosa dicono le Agenzie regolatorie?
Lo zenzero e il suo olio essenziale sono classificati dalla agenzia regolatoria FDA (Food and Drug Administration) americana come sostanze GRAS (Generally Recognised as Safe)8, in quanto generalmente ritenuti sicuri. L’EMA (European Medicines Agency) riconosce ai preparati di zenzero un uso consolidato per la prevenzione di nausea e vomito da movimento, e un uso tradizionale per migliorare i sintomi del mal da movimento e per il trattamento di disturbi digestivi minori1,2.
Cosa possiamo concludere?
Gli studi attualmente disponibili suggeriscono la possibile utilità nel trattamento e/o nella prevenzione di diversi disturbi, soprattutto in caso di malattia da movimento e disturbi digestivi. Tuttavia, restano da chiarire alcuni aspetti sulla sicurezza d’impiego in particolari condizioni, anche in relazione alla tipologia di preparato.
Riferimenti bibliografici
1EMA/HMPC/577856/2010
2EMA/HMPC/749154/2010
3Phytother Res 2021,35,711-42.
4Phytotherapy Research. 2021,35,2403-17.
6J Res Med Sci 2021,26,105.
7Taiwan J Obstet Gynecol. 2018 Dec;57(6):806-809