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Benefici e rischi dei preparati di aloe: due facce della stessa medaglia

24 giugno 2021

Benefici e rischi dei preparati di aloe: due facce della stessa medaglia
Negli anni, il mercato dei prodotti a base di aloe è cresciuto in maniera notevole, soprattutto quello degli integratori alimentari che vantano effetti depurativi e lassativi, ricercati da diverse fasce della popolazione per il controllo del peso corporeo e l’ottenimento di quella che è considerata la forma fisica perfetta. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica! Da alcuni anni, si è acceso il dibattito sul rapporto tra benefici dei preparati a base di aloe e rischi per la salute, portando ad azioni regolatorie, al fine di garantire la sicurezza dei consumatori. Proviamo a fare il punto della situazione.

Cos’è l’aloe?

L’aloe è una pianta grassa utilizzata sin dall’antichità per le sue proprietà medicinali, in particolare a scopo depurativo, lassativo e per disturbi dermatologici.

Nella Farmacopea Europea, il termine “aloe” fa riferimento al succo (o latice) concentrato ed essiccato delle foglie di Aloe vera (L.) Burm. f. o Aloe barbadensis Miller (Fam. Liliaceae) o di altre specie di aloe (principalmente Aloe ferox Mill. e ibridi)2.

Talvolta, il termine è utilizzato impropriamente per indicare il gel di aloe che differisce, tuttavia, per composizione chimica e proprietà farmacologiche2.

Quali sono i preparati di aloe?

Dalla lavorazione della foglia della pianta di aloe si possono ottenere diversi preparati: il succo o latice si lascia colare dalla foglia tagliata alla base ed è concentrato per esposizione all’aria (aloe epatico) o per ebollizione (aloe lucido); il gel, invece, si ricava dalla parte interna della foglia1.

Per macerazione o spremitura della foglia si può preparare anche un estratto della foglia intera di aloe, che può essere ulteriormente purificato con carbone attivo, in modo da ottenere un estratto decolorato, privo di composti indesiderati1.

Cosa contengono i preparati di aloe?

Il succo di aloe contiene derivati idrossiantracenici, noti anche come antrachinoni, tra cui l’aloe-emodina e i glicosidi antrachinonici aloina A e aloina B, mentre il gel è caratterizzato prevalentemente da acqua, mucillagini (tra cui l’acemannano) e polifenoli (es. aloesine), ma può contenere tracce di antrachinoni, che gli conferiscono un colore giallo e un sapore amaro1,2.

L’estratto della foglia intera di aloe contiene sia il gel che il latice, mentre quello decolorato ha una composizione simile al gel con livelli più bassi di mucillagini (circa il 20% in meno)1,2.

Quali sono i benefici dei preparati di aloe?

Il succo di aloe ha effetti lassativi e catartici, in quanto fluidifica la massa fecale, per aumento della secrezione di acqua ed elettroliti nel colon, e stimola la peristalsi (effetto procinetico), accelerando il transito intestinale1.

Il gel di aloe ha proprietà emollienti e lenitive delle mucose e della cute, in quanto le mucillagini formano un film protettivo che può favorire la rigenerazione del tessuto3, mentre i polifenoli determinano effetti antinfiammatori e cicatrizzanti 4.

Inoltre, al gel vengono attribuiti effetti ipoglicemizzanti ed ipolipemizzanti, per riduzione dell’assorbimento intestinale di glucosio e lipidi, e proprietà immunostimolanti3.

Tra gli effetti fisiologici dell’aloe, è riportata anche l’azione digestiva e depurativa, probabilmente da ricondurre al miglioramento del transito intestinale e all’eliminazione delle scorie del catabolismo.

A cosa è dovuto l’effetto lassativo dei preparati dell’aloe?

I glicosidi antrachinoni sono i maggiori responsabili degli effetti lassativi dei preparati di aloe: assunti per via orale, raggiungono immodificati l’intestino, dove vengono metabolizzati dalla flora batterica intestinale, rilasciando la parte della molecola farmacologicamente attiva, definita aglicone2.

Anche il gel può contribuire all’effetto lassativo dei preparati di aloe, in quanto ammorbidisce la massa fecale, favorendone il transito intestinale e l’eliminazione.

I preparati di aloe sono efficaci?

Le proprietà lassative dei preparati di aloe si basano sulle evidenze cliniche ottenute per i derivati idrossiantracenici e per i preparati di altre piante medicinali contenenti tali composti (es. senna)2,5.

Relativamente al gel di aloe, studi clinici ne hanno evidenziato la capacità di ridurre il dolore associato alla sindrome del colon irritabile6, mentre rimane da chiarire l’efficacia come protettore delle mucose orali e gastriche.

L’applicazione cutanea sembra utile nel favorire i processi di guarigione delle ferite e nel ridurre il dolore associato alle scottature7.

In quali prodotti sono inclusi i preparati di aloe?

I preparati di aloe si ritrovano in integratori alimentari, in forma liquida o solida, spesso in associazione con preparati di altre piante medicinali ad azione depurativa e lassativa2.

Il gel di aloe è utilizzato anche in alcuni dispositivi medici ad azione lenitiva delle mucose del cavo orale e del tratto gastro-intestinale, e in prodotti dermatologici idratanti, lenitivi e cicatrizzanti3.

L ’estratto acquoso essiccato del succo di aloe, standardizzato a 28.6 - 36.6% in derivati idrossiantracenici, è un medicinale vegetale di uso consolidato, indicato per il trattamento a breve termine della stipsi occasionale (uso orale alla sera per non più di una settimana)5.

L’uso dei preparati di aloe è sicuro?

Dagli studi clinici emerge che il gel di aloe è generalmente ben tollerato, mentre per i preparati del succo, sono noti diversi effetti indesiderati, associati alla presenza dei glicosidi antrachinonici, tra cui diarrea, dolore e spasmi addominali.

L’uso cronico e a dosaggi elevati può comportare squilibri elettrolitici, albuminuria, ematuria e la comparsa di una pigmentazione della mucosa del colon, nota come pseudomelanosis coli, in genere reversibile dopo 6-12 settimane dalla sospensione del trattamento2.

Tra gli elettroliti, la perdita di potassio può essere incrementata dall’uso concomitante di farmaci quali glicosidi cardioattivi e diuretici; sono possibili anche interazioni con farmaci antiaritmici2.


Per l’aloe-emodina, sono stati riportati rischi di genotossicità, non riscontrati in genere per i preparati delle foglie di aloe1,2. Uno studio di cancerogenesi sull’estratto totale della foglia di aloe ha evidenziato un’aumentata incidenza di tumori del colon nell’animale da laboratorio, sollevando dubbi sulla sicurezza di impiego dei preparati di aloe1,2.

La posizione delle Agenzie regolatorie circa l’allarme derivati idrossiantracenici?

A seguito di una revisione dei dati scientifici disponibili, nel 2017 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA, European Food Safety Authority) ha concluso che i derivati idrossiantracenici aloe-emodina, emodina e dantrone (questi ultimi non sono presenti nell’aloe) sono da considerare genotossici e cancerogeni fino a prova contraria, e che non è possibile definirne una dose giornaliera sicura8.

A scopo cautelativo, il Regolamento (UE) 2021/468 del 18 marzo 2021 ha vietato l’uso di questi composti e dei preparati delle foglie di aloe, contenenti derivati idrossiantracenici, in prodotti con finalità nutritive o fisiologiche.

Con la circolare MS 15508, il Ministero della Salute ha chiarito che, a fronte del suddetto regolamento, in Italia sono autorizzati soltanto gli integratori di aloe per i quali non c’è evidenza certa della presenza di derivati idrossiantracenici nel prodotto pronto per l’uso.

A tal proposito, è stata accettata la soglia di 1 ppm, indicata dalla Commissione Europea PAFF (Standing Committee on Plants, Animals, Food, and Feed), al di sotto della quale sembra non rilevabile la presenza di derivati idrossiantracenici nel prodotto9.

Cosa possiamo concludere?

Il profilo di sicurezza dei preparati di aloe appare piuttosto maldefinito, a fronte, tuttavia, di un uso diffuso in diverse fasce della popolazione. L’intervento cautelativo del Regolamento (UE) 2021/468 ha generato diverse perplessità, a causa della presenza in commercio di preparati di aloe molto diversi e dell’assenza di una soglia di riferimento sicura.

I preparati di aloe sono genotossici? I processi di purificazione mettono al riparo dai presunti rischi? Ci sono rischi di genotossicità per i preparati di altre piante medicinali contenenti derivati idrossiantracenici?

A questi interrogativi potrà rispondere soltanto la ricerca scientifica farmaco-tossicologica nel settore. Nel frattempo, è importante sensibilizzare i consumatori ad un uso razionale e consapevole di questi prodotti, con il prezioso supporto di medici e farmacisti.

 

Riferimenti bibliografici:

1 https://monographs.iarc.who.int/wp-content/uploads/2018/06/mono108-01.pdf
2 EMA/HMPC/759585/2015
3 Molecules. 2008 Aug; 13(8): 1599–1616. doi: 10.3390/molecules13081599.
4 Phytomedicine. 2017, 28:19-26. doi: 10.1016/j.phymed.2017.02.005.
5 EMA/HMPC/625788/2015.
6 J Neurogastroenterol Motil 2018, 24:528-35. doi: 10.5056/jnm18077.
7 Current Dermatology Reports 2018, 7:287-95. doi: 10.1007/s13671-018-0247-4.
8 EFSA Journal 2018,16,5090-5187
9 https://ec.europa.eu/food/sites/food/files/safety/docs/reg-com_gfl_20201005_sum.pdf

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